top of page

Intervista "30 anni e più di esperienze"

Nell’ambito del suo percorso produttivo ha dedicato oltre 30 anni alla attività amministrativa, politica e sociale del suo paese, promuovendone una crescita turistica che ancora oggi si può definire equilibrata. Basti pensare che nel 1975, anno del suo insediamento nell’Ente Turistico,

 

Pinzolo registrava poco più di 100.000 presenze annue, negli anni 90 ha lasciato l’incarico dopo aver raggiunto l’ambito traguardo del milione di presenze. Sono stati anni importanti, dove si sono fatte scelte strategiche per quanto riguarda l’orientamento al mercato e le conseguenti dotazioni infrastrutturali.

 

Negli anni 1990-2000 ha avuto l’opportunità di approfondire una realtà importante quale il termalismo, come responsabile dell’Ente Turistico delle Terme di Comano, un esperienza che lo ha arricchito di conoscenze tecniche su un offerta strategica per quella zona e significativa per il Trentino, ma soprattutto per il bagaglio di rapporti e di conoscenze umane che ancora oggi coltivo con preziose amicizie. Ha avviato ed affermato L’Ente Turistico nel momento della sua costituzione, dopo la riforma Malossini istitutiva delle APT, promuovendo scelte importanti in grado di guardare oltre al termalismo, attività gia consistentemente affermata, negli anni in cui si scopriva un nuovo modo di considerare ed apprezzare l’offerta turistica quale il “turismo a misura d’uomo”, che in zona più che un enunciazione è una valida realtà, e su questo versante ancora si sta lavorando raccogliendo apprezzabili soddisfazioni. Questo dovuto ad operatori attenti ed ad uno “staff” che con lui ha creduto e collaborato sui vari fronti, interpretando al meglio lo spirito di quella riforma che ha trasformato l’Ente Turistico da soggetto pubblico a privato. Per quanto riguarda il ruolo amministrativo e politico va ricordato l’incarico di Sindaco, per circa 12 anni, nei quali la sua amministrazione è stata protagonista della riqualificazione ambientale e strutturale di Madonna di Campiglio e di Pinzolo ed ha orientato Sant Antonio di Mavignola verso una sua razionale dimensione di centro dotato di sue specificità, visto che è situata in un ambiente di particolare interesse naturalistico ed ambientale.

 

Molte sono le opere realizzate in sinergia con la Provincia e con gli operatori locali. Ha garantito 12 anni di prosperità e di equilibrato benessere, in questo lasso di tempo si è confrontati sui grandi temi sia sociali che economici, scuole, viabilità, piano regolatore, cimiteri, funivie ed altri, assumendo decisioni non facili, che si sono però dimostrate opportune e vincenti. Importante è stata l’intesa e la collaborazione con le Funivie di M.di Campiglio. Ha tenuto la barra al centro, senza cedere alle lusinghe o ai condizionamenti della politica, riconoscendo e salvaguardando la centralità del pensiero della sua gente, garantendo la continuità alle sue espressioni moderate ed il rafforzamento della socialità, anche attraverso la valorizzazione ed il sostegno delle sue variegate espressioni.

 

Alcune domande.

 

I momenti più belli:

  • Ricordo con soddisfazione la mia presenza ad un congresso FIS a Stoccolma, presente il Re di Svezia, ove l’allora presidente Mark Hodler parlando della “24h Pinzolo” la definì “Un idea nuova nello statico panorama dello sci da fondo” e questo detto in casa dei nordici è stato un grande riconoscimento.

  • L’inaugurazione dell’allora abbandonata variante in galleria costatami molta fatica e determinazione, ed aver cosi dato l’avvio ad un importante processo di riqualificazione di Madonna di Campiglio.

  • Però il più suggestivo ed emozionante è stato il portare il saluto in Piazza S. Pietro in occasione del dono dell’albero di natale al Santo Padre, è stato sicuramente un momento importante per me e per la comunità di Pinzolo.

 

Quelli meno belli:

  • Le forti tensioni che allora esistevano nella comunità, ricordo le difficoltà nel superare le centinaia di denuncie anonime riferite al riutilizzo delle case da mont e alla realizzazione di baracche della legna e il sequestro del PRG; tutti fatti risolti senza pregiudizio per i nostri censiti ed evidenzianti la massima correttezza mia e degli amministratori.

  • Il riassetto economico della soc. Funivie Pinzolo costato “lacrime e sangue” . Possiamo dire che quello che oggi si intravede possa realizzarsi è il risultato di anni di confronti anche aspri con le forze avverse. Mi rimane il rammarico per i momenti di difficoltà e di sofferenza costati a Gianfranco Bonapace (uomo che ha fatto e dato molto al paese) determinati da situazioni che se non affrontate avrebbero esposto a responsabilità e conseguenze il sottoscritto e l’intera amministrazione.

  • Quando, nel contesto del riordino del cimitero di Pinzolo, un manipolo di fanatici ha voluto esasperare gli animi a tal punto da far si che qualche mente labile desse sfogo a gesti delittuosi sfociati nel danneggiamento della Danza Macabra, ed in atti inconsulti alla tomba di una persona a me cara. E’ stato certamente un fatto grave ed una ferita che rimane nel tempo, ma credo di poter dire, superata con quella pacatezza che mi contraddistingue

 

Gli elementi che la contraddistinguono:

  • L’avere con coerenza gestito le mie idee politiche senza avere mai avuto una tessera di partito e non aver mai accettato nessun incarico, al fine di salvaguardare l’ indipendenza del ruolo amministrativo che ricoprivo.

  • Il credere nei giovani, anche se da alcuni ho riscontrato ingratitudine e tanta meschinità.

  • La convinzione di essermi dedicato alla crescita del mio paese e della sua economia tralasciando ambizioni ed interessi personali e di aver sempre considerato chi ha idee diverse dalle mie come avversario con cui dialogare e non come nemico da combattere.

 

Qualche rimpianto:

  • Aver dato fiducia a persone che non la meritavano.

  • Il non aver potuto nel segno della continuità guidare senza traumi e scompensi il rinnovamento amministrativo.

 

Qualche preoccupazione:

  • Le recenti elezioni comunali come già nel 2005, hanno individuato una nuova amministrazione, ma non certo una preparata classe politica e dirigente. Ci si è inchinati a chi non ha saputo resistere dal voler politicizzare ed asservire un paese che aveva dimostrato, con apprezzabili risultati di saper crescere pur restando equidistante dalla politica sia essa di destra che di sinistra, rompendo così consolidati equilibri, compromettendo radicate amicizie e ignorando la preziosa logica della correttezza, e questo non prelude a nulla di buono.

  • Prendere atto che il paese che oggi ha un economia solida, dovuta all’iniziativa privata ma anche all’ente Comune che non si è mai fatto trascinare in disavventure economiche, dopo aver dimostrato con apprezzabili risultati di saper crescere pur restando equidistante dalla politica sia di destra che di sinistra, oggi in virtù di ambizioni personali ed imbonimenti corre verso situazioni debitorie che ne comprometteranno la sua stabilità.

 

Quali obbiettivi per il futuro:

  • Tutti privati e personali in quanto ritengo di aver completato un mio percorso di pubblica disponibilità, nel quale posso dire ho lavorato per la comunità trascurando decisamente i miei interessi e le mie opportunità. Questo non vuol dire che, in virtù della mia conoscenza dei problemi amministrativi, non continui a svolgere un ruolo vigile e di critica verso l’operato amministrativo ogni qualvolta sia necessario.

 

Un suo pensiero in merito alla politica provinciale:

  • Constatare che la “politica”, oggi opera sempre più in modo oligarchico, dentro i suoi schemi preconfezionati e non è più capace di uscire dai suoi “palazzi” ed ascoltare realmente la gente.

  • Prendere atto che non ce stata la volontà di adottare soluzioni adeguate ai nostri problemi:

  • A Madonna di Campiglio, nonostante le tante enunciazioni non si fa nulla per caratterizzarla come località di “eccellenza” anzi la si spinge sempre più verso un omologazione al ribasso.Il collegamento sciistico con M. di Campiglio, se si farà cosi come oggi proposto, sarà una disavventura economica.

  • La circonvallazione, distrugge un bene irriproducibile quale la Pineta.

  • La Comunità di valle allargata, risponde alle solo esigenze di controllo “partitico” del territorio.

 

Purtroppo queste sono decisioni ormai prese, sulle quali non rimane che vigilare affinché, se realizzate, avvengano con il minor danno e pregiudizio possibile.

Mauro Mancina   -   agosto 2008

 

bottom of page