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Riforma A.P.T.

Riforma APT: costituzione di società di capitali e rivalutazione delle pro loco

 

La presentazione della legge di riforma delle APT compiuta a Pinzolo dall’assessore provinciale al turismo Marco Benedetti ha aperto un vivace dibattito dal quale sono chiaramente emerse le alte e diffuse aspettative che hanno accompagnato la riforma. Ma una domanda è apparsa su tutte: il cambiamento sarà radicale? E che direzione dovrà assumere?Personalmente ritengo importante sottolineare in premessa la coincidenza tra l’approvazione della riforma della promozione turistica in provincia di Trento con un momento in cui il turismo della Val Rendena non vive una situazione positiva, nonostante i consistenti interventi di riqualificazione che hanno reso maggiormente vivibili le nostre località. Indubbiamente questo è attribuibile anche alla nostra insufficiente capacità di comunicare e di relazionarci in modo efficace con il mercato turistico, a fronte di nuove dinamiche e di accelerate velocità della domanda che impongono incisività nell’azione di promozione e di vendita.

 

Ecco allora che appare logico ed opportuno attribuire alle nuove Aziende per il turismo anche una funzione di tipo commerciale (oltre a quelle di promozione, informazione e accoglienza). E per questo ritengo che per esse vada individuato un profilo societario adeguato, affinché, configurate come società di capitali, siano più dinamiche ed efficaci, esterne alle logiche populistiche o politiche che in alcuni casi hanno contraddistinto nel passato parte della storia dell’organizzazione turistica.

 

L’individuazione e l’organizzazione del nuovo soggetto costituiscono quindi una grossa sfida perché richiedono contestualmente la capacità di partecipazione attiva dell’imprenditorialità privata la quale deve intravedere garanzie operative. Quindi questa società dovrà sì svolgere attività di informazione e di accoglienza generalizzate a favore di tutti e finanziate da risorse pubbliche, ma anche promuovere iniziative specifiche di carattere promo – commerciale con chi sarà disposto a portare oltre che idee anche risorse economiche. D’altronde la possibilità di far confluire su questi progetti risorse pubbliche sarà condizionata dalla partecipazione dei soggetti privati. Qui sta il vero cambiamento in termini di mentalità che si affaccia con la nuova legge, che peraltro lascia aperta la possibilità di rivalutare l’importante ruolo delle pro loco nell’animazione e nell’abbellimento delle località.La costituzione di questo soggetto richiederà nell’immediato la convocazione di un tavolo di lavoro per ricercare formule organizzative e operative che salvaguardino l’ambito territoriale delle attuali APT, ma che meglio si confrontino con le specifiche dinamiche interne a questo territorio e ne valorizzino le diverse potenzialità, con adeguate strategie di ospitalità e soprattutto di comunicazione e commercializzazione. Non dimentichiamo, infatti, che la Val Rendena si contraddistingue per almeno tre tipologie di offerta turistica che possono essere integrate: il turismo emergente della bassa Rendena, il turismo rivolto prevalentemente al segmento delle famiglie nell’Alta Rendena, e il turismo maturo e di elevata qualità di Madonna di Campiglio. Mauro Mancina Pinzolo, 26 luglio 2002

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